I primi giorni a casa con il bambino

28-01-2025

Dai primi momenti a casa con il neonato alla creazione di nuove routine: una guida pratica per affrontare con serenità i cambiamenti e costruire una nuova quotidianità familiare.

a happy family with many children. the first day at home of the newborn daughter

E ora cosa si fa?

Mille domande sorgono nella testa dei genitori, emozioni contrastanti si palesano gioia, apprensione, felicità, paura…

I primi giorni, e i successivi, servono per continuare la conoscenza del neonato, ognuno dovrà capire il suo ruolo assecondando i suoi ritmi.

Vi suggeriamo qui una piccola guida delle cose che potete fare e per vivere più serenamente il ritorno a casa.

  • RIEMPIRE IL FRIGO DI PRODOTTI SANI
    Prima del parto, rifornisci il frigorifero di pasti già pronti per mantenere una dieta sana.
    A volte le mamme dimenticano i loro bisogni e si dimenticano anche di mangiare.
    Il tuo corpo ha bisogno di recuperare la sua energia dopo aver attinto alle sue risorse durante la gravidanza e il parto. Una dieta varia ed equilibrata è fondamentale per poter tornare in forma.
  • FAI PASSEGGIATE CON IL TUO BAMBINO
    Quando torni a casa, puoi uscire con il tuo bambino fin dai primi giorni. Tuttavia, non esitare ad ascoltare il tuo corpo per vedere se ti senti abbastanza in forze. Anche una passeggiata di 15-20 minuti all’inizio può andare bene.
    Evita i luoghi rumorosi che potrebbero infastidirlo.
  • NON ESITARE A CHIEDERE AIUTO
    Delega il più possibile in modo da poterti dedicare completamente a te stessa e al tuo bambino. Il tuo partner e chi ti sta intorno saranno di prezioso aiuto, non esitare a chiedere! Dopo il parto, il tuo umore potrebbe essere sulle montagne russe per alcuni giorni. Questo fenomeno, abbastanza normale, è dovuto a un calo degli ormoni. È il famoso baby blues, che attraversano molte madri. Non sentirti in colpa, confida i tuoi sentimenti ai tuoi cari o a un gruppo di sostegno per giovani genitori per superare questo momento.
  • DATTI TEMPO, NON SENTIRTI IN COLPA
    Se ti senti confusa o temi di non stare facendo abbastanza, è del tutto normale! Concediti il tempo di imparare a fare la mamma, stai facendo del tuo meglio.
  • CONDIVIDI LE CURE DEL NEONATO CON IL TUO/A PARTNER
    Con la nascita del piccino, il tuo partner potrebbe avere difficoltà a trovare il suo posto all’inizio. Dagli il bambino in braccio il più spesso possibile in modo che possano conoscersi. Il contatto skin to skin consentirà loro di creare un legame a parte, perché stimola la secrezione di ossitocina, l’ormone dell’attaccamento.

COSA SERVE DAVVERO A UNA NEOMAMMA?

  • SOSTEGNO
  • SUPPORTO
  • INCORAGGIAMENTO
  • NON SENTIRSI GIUDICATA

L’antico proverbio africano secondo il quale “per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio” ci ricorda che la maternità è un’esperienza che va condivisa e sostenuta, a tutti i livelli, e il passaggio di saperi e competenze da una madre all’altra può e deve rappresentare una risorsa per l’intera comunità. Dunque, aiutare una donna che deve affrontare un parto o ha appena partorito significa soprattutto aiutarla a riconoscere la sua istintiva conoscenza e le sue innate abilità di madre, senza mai farla sentire inadeguata a sostenere il suo ruolo.

Non ascoltate:

  • Chi vi chiede di andare contro le vostre sensazioni
  • Chi vi esorta a non ascoltare le richieste del bambino e quindi il pianto
  • Chi vi offre (seppur in buona fede) consigli sbagliati, basati su vecchi luoghi comuni

«Nel periodo perinatale la donna si trova in un particolare stato psicologico che suscita in lei una sensibilità estremamente acutizzata e una particolare sollecitudine per i bisogni del suo bambino. Per sviluppare e mantenere questo stato la madre ha bisogno di un ambiente che le assicuri sostegno psicologico, cure e protezione» (Klaus – Kennell)

COSA PUO’ FARE IL PAPA’?

Il papà è una risorsa essenziale nel dopo parto.

E’ confermato addirittura da studi e ricerche che dove c’è un papà attento, presente, premuroso, la mamma è più serena e riesce a muoversi meglio nei suoi panni di madre.

Può aiutare nel momento del cambio, cullare il bambino per addormentarlo, sostenere la mamma durante l’allattamento o se il neonato è alimentato con formula può farsi carico di preparare e dare il biberon al piccolo/a.

CENNI DI PUERICULTURA

  • CORDONE OMBELICALE: tenere il cordone ombelicale pulito e asciutto. Cade circa 7/10 giorni dopo la nascita. Piccole gocce di sangue dopo la caduta del moncone sono normali per qualche giorno, consultare il pediatra solo se sanguinamento si prolunga o è abbondante.
  • CAMBIO DEL PANNOLINO: durante i primi giorni e primi mesi il neonato consuma molti pannolini. Fai una bella scorta! Potrà essere cambiato anche 10/12 volte al giorno. Non usare spesso le salviettine umidificate, potrebbero irritarlo. Lavalo/a sotto l’acqua tiepida. All’inizio non sono necessarie creme o altro.
    Caratteristiche dei genitali: le grandi labbra nelle bambine appaiono più gonfie e prominenti e nei maschietti lo scroto è gonfio.
    Le bambine possono manifestare un piccolo sanguinamento, viene chiamato crisi genitale ma non
    bisogna preoccuparsi. Queste manifestazioni sono dovuti agli ormoni materni
  • BAGNETTO
    Il bagnetto va fatto dopo la caduta definitiva del cordone ombelicale.
    Il momento del bagnetto è un momento di condivisione della triade.
    I neonati non hanno bisogno di essere lavati ogni giorno, due o tre volte a settimana sono sufficienti. Al di fuori del bagno, la pulizia dovrebbe essere quotidiana con una spugna o un panno bagnato.
    Usare sempre prodotti per la cura adatti alla pelle sensibile dei bambini. La temperatura adeguata si aggira intorno ai 37° C. Dal momento che i bambini si raffreddano facilmente, la stanza dovrebbe essere priva di correnti d’aria e tenuta al caldo (circa 24°C).
    Prepara tutto l’occorrente prima (cambio pannolino, asciugamano, vestiti), non allontanarti e non lasciare mai da solo il neonato/a sul fasciatoio.
    Durante il primo bagnetto o anche i successivi, per aiutare il neonato al cambiamento, possiamo usare un telino e avvolgerlo intorno al corpo per contenerlo, immergerlo nell’acqua e aprirlo solo quando il nostro bimbo appare rilassato, muovere il neonato dolcemente nell’acqua con gesti lenti. Finito il bagnetto appoggiarlo sul fasciatoio e continuando a parlargli/le creiamo in nido intorno a lui con l’asciugamano e cominciamo ad asciugarlo tamponando e non strofinando.
    Permette di distribuire meglio il peso, in modo da affaticare di meno la schiena, le spalle e gli arti superiori e inferiori;
    Permette di utilizzare le mani liberamente senza essere totalmente vincolate al bambino come quando lo si porta in braccio;

    Il rito del bagnetto (per bambini fino ad 1 anno):
    • Olio aromatico con effetto rilassante: aggiungere 1 goccia di olio essenziale di lavande vera a un cucchiaio di olio vegetale di jojoba/mandorla, versare nell’acqua del bagnetto e agitare prima di immergere il bambino
    • Olio aromatico con effetto armonizzante: aggiungere 1 goccia di olio essenziale di camomilla a un cucchiaio di olio vegetale di jojoba/mandorla, versare nell’acqua del bagnetto e agitare prima di immergere il bambino

Il mio bambino piange quando lo metto sul fasciatoio, perché?

Il neonato deve adattarsi alla vita extrauterina, avverte la mancanza del contenimento e di confine e a questo si associa il fatto di essere spogliato e i movimenti che i genitori fanno per fare prima e più veloce.
Questa difficoltà del neonato viene definita dagli esperti “continua perdita di equilibrio” può essere
riconosciuta quando il neonato stende le braccia, apre le mani, fa dei movimento per afferrare qualcosa,
irrigidisce le gambe, cambia il colore della pelle e arriva fino al pianto, a volte anche disperato.

Come possiamo aiutare il nostro piccolo?

  • contenere con le nostre mani le braccia e le gambe del neonato
  • spogliare solo la parte interessata (per esempio durante il cambio del pannolino)
  • interagire parlando con lui, cantagli canzoni o recita filastrocche
  • muoversi lentamente

RICORDA …

Non esiste un genitore perfetto. Perfetto e ciò che ogni coppia cerca di fare e trova la sua strada per esprimere le proprie potenzialità attraverso un processo che si costruisce su prove di errori.

«I genitori sono gli esperti del proprio bimbo. Tutti i genitori hanno punti di forza così come delle criticità da condividere nelle diverse fasi dello sviluppo, tutti hanno sentimenti ambivalenti ma tutti vogliono fare il meglio per il loro bambino.» (Brazelton)

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